La routine pre-partita è una tradizione che va rispettata, soprattutto per gli amatori. L’ex giocatore professionista Rodolphe Gilbert, oggi ancora classificato 0 a 53 anni, ci offre alcune dritte su come sfruttare al meglio il riscaldamento prima di scendere in campo.
Pre-riscaldamento : l’importanza di prepararsi fisicamente e mentalmente
Chiunque giochi a tennis, a livello amatoriale o professionistico, conosce bene il rituale del riscaldamento. Qualche scambio di palle, una volée, un paio di smashes e una serie di servizi prima di avviare il match. Ma c’è una differenza fondamentale tra il riscaldamento che facciamo prima di entrare in campo e quello che un professionista sa fare per ottenere il massimo. Spesso, soprattutto tra gli amatori, ci si presenta al campo senza aver fatto nemmeno un riscaldamento adeguato.
Gilbert ci raccomanda di dedicare almeno 15-20 minuti a un riscaldamento generale, focalizzandosi sul sblocco muscolare e articolare. Questo è fondamentale per evitare infortuni e per entrare subito nella giusta mentalità: “Molti giocatori si limitano a riscaldarsi nei primi giochi, ma questo è un errore. Se inizi un match con già tre giochi di ritardo, hai già perso in partenza”, spiega l’ex giocatore.

Studiate il vostro avversario : conoscere l’altro lato della rete
Rodolphe ha una regola ben precisa quando si tratta di riscaldamento: 70% del tempo va dedicato a studiare l’avversario, e solo il 30% a concentrarsi sulle proprie sensazioni. Il riscaldamento non è solo un’opportunità per scaldarsi, ma anche per analizzare l’altro. In particolare, se non conosci l’avversario, questi pochi minuti sono cruciali per capire chi hai di fronte.
“Quando non so nulla del mio avversario, mi concentro su piccoli dettagli: è destro o mancino? Come si muove? Ha un rovescio a una mano o a due mani? Questi elementi possono darti indicazioni preziose”, racconta Gilbert, ricordando anche che i dettagli fanno la differenza nel momento di entrare in partita.

Osserva ogni aspetto : il linguaggio del corpo è fondamentale
Non è solo il gioco a rivelare le debolezze del tuo avversario. Anche il suo linguaggio del corpo può offrire numerosi indizi sul suo stato fisico e mentale. Un avversario che appare nervoso o non ben riscaldato potrebbe essere una buona opportunità per entrare in partita con il piede giusto.
“Quando vedo un giocatore che sembra svogliato o poco concentrato durante il riscaldamento, è un segnale che mi spinge a fare attenzione e sfruttare ogni vantaggio. È come se il match iniziasse proprio lì, con un piccolo duello psicologico”, afferma Gilbert. L’aspetto mentale, infatti, è essenziale tanto quanto quello fisico, e spesso si può vincere prima di iniziare realmente a giocare.

La prima impressione conta : gestisci il tuo comportamento sul campo
Anche la prima impressione che dai al tuo avversario è cruciale. Durante il riscaldamento, devi cercare di dare l’impressione che sei in forma e pronto a lottare. Questo non significa fare cose fuori dal normale, ma essere solido nel colpire la palla, variando il tipo di colpo, cercando di mettere tutte le palle dentro il campo senza strafare.
“Per me, il riscaldamento è il momento di mettere subito in chiaro che sono pronto. Non voglio che il mio avversario pensi che non so mettere una palla dentro il campo”, dice Gilbert. Se sei un tipo che si sente più sicuro a giocare con colpi potenti, potresti voler sfruttare questa fase per far sentire la tua presenza. Altri potrebbero preferire un approccio più soft, per non rivelare tutte le proprie carte subito. Il riscaldamento, infatti, è anche una piccola partita psicologica tra i due.

Imprégna le condizioni di gioco : ambiente e adattamento
Infine, un altro aspetto fondamentale del riscaldamento riguarda la preparazione all’ambiente di gioco. Le condizioni di un torneo possono cambiare notevolmente da un campo all’altro. Temperature diverse, velocità della palla, vento: sono tutti fattori da tenere in considerazione. Durante il riscaldamento, Gilbert ci consiglia di prendere confidenza con questi elementi esterni.
“Molti giocatori non ci pensano, ma l’ambiente è una variabile cruciale. Se ci sono vento o palle lente, ad esempio, potresti voler essere più prudente nei primi scambi. Se, invece, le condizioni sono perfette, dovrai sfruttarle a tuo favore”, conclude l’ex professionista.

In sostanza, il riscaldamento è il momento giusto per adattarsi alle condizioni, ma anche per focalizzarsi su quei dettagli che fanno davvero la differenza. Approfittane per regolare il tuo gioco e arrivare pronto al match.
Ricapitolando, il riscaldamento non è solo un passaggio obbligato, ma un’opportunità da non sottovalutare. È un momento per prepararsi fisicamente, ma anche per entrare nella giusta mentalità, analizzare il proprio avversario, e dare una buona prima impressione. Se gestito bene, il riscaldamento può essere la chiave per un buon inizio di partita e, alla fine, per una vittoria.

Mi chiamo Giulia Baroni e sono giornalista per Il Delitto da oltre dieci anni. La mia passione è raccontare i fatti che scuotono la politica, l’economia e il mondo dello sport italiano, sempre con un occhio attento ai dettagli nascosti. Credo che il giornalismo non sia solo informare, ma anche dare significato agli eventi, aiutare i lettori a comprendere cosa c’è dietro le notizie e a farsi un’opinione consapevole. Ogni giorno metto impegno, curiosità e dedizione per offrire un’informazione autentica e di qualità.
