La Controversia tra Ivanisevic e Mouratoglou su Tsitsipas: Quando il Coaching Diventa Pubblica Accusa
La dichiarazione shock di Goran Ivanisevic sulla condizione fisica di Stefanos Tsitsipas ha scatenato un acceso dibattito nel mondo del tennis, con Patrick Mouratoglou che critica apertamente il metodo di coaching del croato. Un caso che solleva interrogativi sul rapporto allenatore-atleta e sulla professionalità nel circuito tennistico d’élite.
Le Parole al Vetriolo di Ivanisevic: Un Coach Contro il Proprio Atleta
“Ero sotto shock, non ho mai visto un giocatore così mal preparato in vita mia. Con il mio ginocchio, sono tre volte più in forma di lui. È davvero terribile.” Queste le parole scioccanti pronunciate da Goran Ivanisevic ai microfoni di Sportklub riguardo Stefanos Tsitsipas, che allena da appena un mese. La dichiarazione, rilasciata dopo l’eliminazione del greco al primo turno di Wimbledon, ha innescato una tempesta di reazioni nel mondo del tennis.
Una presa di posizione tanto dura quanto inusuale, che solleva interrogativi sulla strategia di coaching dell’ex campione croato, e soprattutto sul futuro della collaborazione con Tsitsipas. In un momento già difficile per il tennista greco, che sta attraversando un periodo di risultati al di sotto delle aspettative, le parole del suo coach sembrano aggravare ulteriormente la situazione invece di offrire supporto.
La Replica di Mouratoglou: “Questo Non è Coaching”
A rispondere duramente alle dichiarazioni di Ivanisevic è stato Patrick Mouratoglou, rispettato coach francese, che ha espresso il suo totale disaccordo con questo approccio mediatico.
“La mia concezione di coaching non ha nulla a che vedere con quella suggerita da Goran Ivanisevic,” ha affermato Mouratoglou. “Se Goran ha accettato il ruolo, è probabilmente perché sa che Stefanos non sta facendo le cose correttamente o che sono necessari dei cambiamenti. È un periodo difficile per Stef. Non ottiene gli stessi risultati di prima. Puntare il dito contro qualcuno non aiuta in alcun modo. E soprattutto, questo non è coaching.”
Secondo il coach francese, “il coaching non consiste nel giudicare. Mai. È tutto il contrario. Significa comprendere i comportamenti e cercare di aiutare la persona stando al suo fianco, nella stessa barca.” Mouratoglou ha poi aggiunto: “Ho l’impressione che Goran si vergogni dei risultati e voglia prendere le distanze da Stefanos. Come se dicesse: ‘Io? Sono bravo. Ma lui non è bravo. È colpa sua.’ Questo non è coaching. È onestamente l’opposto di ciò che dovrebbe essere il coaching.”
Mouratoglou ha concluso esprimendo dubbi sulla possibilità che questa collaborazione possa continuare: “Non conosco i dettagli, ma sarei molto sorpreso se potessero lavorare insieme correttamente. Bisogna instaurare fiducia. Non è così che si instaura la fiducia con il proprio giocatore.”
La controversia solleva importanti questioni etiche sulla comunicazione pubblica nel rapporto coach-atleta e potrebbe avere ripercussioni significative sulla carriera di entrambi i protagonisti.

Mi chiamo Giovanni Esposito e sono reporter da oltre dodici anni per il giornale Il Delitto. Nel corso della mia carriera ho avuto l’opportunità di coprire numerosi eventi e inchieste, spaziando dalla politica all’economia, fino al mondo dello sport. La mia passione per il giornalismo nasce dalla voglia di raccontare i fatti con onestà e precisione, portando alla luce storie che meritano di essere ascoltate. Ogni giorno cerco di dare voce a chi non ce l’ha e di offrire ai lettori un’informazione chiara, approfondita e imparziale.
