Becker critica duramente Draper: “A Wimbledon non si vince con il dritto o il rovescio, ma con la mente”
L’ex campione tedesco non risparmia critiche al giovane britannico, eliminato prematuramente dal torneo londinese nonostante il suo ranking mondiale. Durante il suo podcast, Boris Becker ha espresso delusione per la prestazione del numero 5 ATP, sottolineando l’importanza della preparazione mentale nei tornei del Grande Slam.
La delusione di Wimbledon secondo Becker
Nel recente episodio del suo podcast, co-condotto con Andrea Petkovic e le cui dichiarazioni sono state riportate da The Tennis Gazette, Boris Becker ha indicato senza mezzi termini Jack Draper come il giocatore che più lo ha deluso a Wimbledon. Il giovane britannico, attualmente quinto nella classifica mondiale, è stato eliminato già al secondo turno dall’esperto Marin Cilic.
“Non era nemmeno vicino alla vittoria; ha perso in quattro set”, ha dichiarato Becker. “Credo che stia realizzando per la prima volta che a Wimbledon, da britannico, il torneo non si vince con il dritto o il rovescio, ma con la mente. C’è un’aspettativa, bisogna essere performanti.”
Le aspettative tradite e il confronto con Murray
L’ex campione tedesco ha poi analizzato le dichiarazioni di Draper, rilevando un problema di atteggiamento. “Parlava come se ammirasse Andy Murray, dicendo che era riuscito a vincere il torneo due volte. Sì, d’accordo, ma l’ha fatto grazie al suo atteggiamento, alla sua forza mentale, alla sua preparazione.”
Secondo Becker, vista la sua posizione nel ranking ATP, Draper dovrebbe puntare molto più in alto: “Dovrebbe essere in grado di qualificarsi per la seconda settimana, dovrebbe essere tra i tre o quattro migliori, perché è questo che indica la sua classifica. Ma deve essere performante nei tornei del Grande Slam; ha perso contro Bublik agli ottavi di finale a Parigi, e contro Cilic al secondo turno a Wimbledon. Non è sufficiente…”
Le parole di Becker sottolineano un tema ricorrente nel tennis moderno: per i giocatori britannici, la pressione di giocare a Wimbledon rappresenta una sfida mentale che può fare la differenza tra il successo e la delusione.

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