Baghdatis critica il metodo di Ivanisevic con Tsitsipas: “Non avrei parlato ai media”
L’ex tennista cipriota esprime dubbi sull’approccio dell’allenatore croato, che ha recentemente criticato pubblicamente la forma fisica del suo pupillo greco. Secondo Baghdatis, il confronto dovrebbe rimanere privato per aiutare Tsitsipas a ritrovare il suo livello.
La controversia tra Ivanisevic e Tsitsipas
Negli ultimi giorni, Goran Ivanisevic ha suscitato non poche polemiche per le sue dichiarazioni riguardanti Stefanos Tsitsipas. L’allenatore croato ha infatti affermato senza mezzi termini che il tennista greco è “molto lontano dalla forma di un giocatore di alto livello”. Un’uscita pubblica che ha sollevato interrogativi sul metodo utilizzato dall’ex campione di Wimbledon per motivare il suo atleta.
Queste dichiarazioni sono arrivate in un momento particolarmente delicato per Tsitsipas, che sta attraversando una fase di difficoltà nel circuito. La scelta di Ivanisevic di rendere pubbliche le sue critiche, anziché mantenerle all’interno del team, ha diviso gli esperti del settore.
La risposta di Baghdatis e l’alternativa proposta
Marcos Baghdatis, ex finalista degli Australian Open e orgoglio del tennis cipriota-greco, ha espresso il suo disaccordo con l’approccio di Ivanisevic in un’intervista rilasciata a Ubitennis. “Personalmente, se fossi un allenatore, non direi queste cose ai media”, ha affermato Baghdatis. “Le direi al team e allo stesso Stefanos. Poi, se si rifiutasse di ascoltare, mi separerei da lui, e basta”.
Secondo l’ex numero 8 del mondo, la priorità dovrebbe essere quella di “trovare un modo per scuotere Stefanos, per riportarlo dove tutti vogliamo vederlo, soprattutto io come cipriota-greco”. Pur riconoscendo che “forse il metodo di Goran è quello giusto”, Baghdatis ha sottolineato che l’obiettivo finale è comune: “Ciò che voglio è che Stefanos possa tornare dove deve essere e ritrovare l’amore per il gioco”.
La vicenda mette in luce le diverse filosofie di coaching nel tennis moderno, dove il confine tra provocazione costruttiva e critica pubblica potenzialmente dannosa rimane oggetto di dibattito tra addetti ai lavori e appassionati.

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