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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

bossetti 2Massimo Bossetti è l’assassino di Yara Gambirasio anche per il gup di Bergamo Ciro Iacomino, che ha deciso oggi rapidamente il rinvio a giudizio in una udienza preliminare alla quale era presente lo stesso indagato. Bossetti dovrà comparire il 3 luglio davanti alla Corte d’Assise per rispondere di omicidio aggravato dalle sevizie e crudeltà, dalla minorata difesa della vittima, e di calunnia, come chiesto dall’accusa, sostenuta dal pm Letizia Ruggeri.

Il giudice ha sbarazzato subito il campo dalle eccezioni e richieste sollevate dai difensori di Bossetti: la nullità del capo di imputazione in quanto presentava un doppio luogo di commissione del delitto, Brembate di Sopra e Chignolo d'Isola; e la nullità o l'inutilizzabilità degli accertamenti biologici sulle tracce di dna rinvenute sugli indumenti di Yara e attribuite all’indagato, perché compiuti dal Ris con lo strumento della delega di indagine e non, invece, con l'avviso alle parti.

La celerità della decisione e della data per il prossimo processo appaiono da un lato encomiabili in un Paese la cui giustizia è estremamente lenta; ma da un altro lato suscita qualche perplessità per il diniego di accertamenti più approfonditi sulle controversie scientifiche insorte a proposito di quella che viene ritenuta dall’accusa la “prova regina” contro il muratore di Mapello, cioè il dna. Il giudice dell’udienza preliminare, peraltro, era chiamato in questa fase a giudicare che non ci fossero elementi tali da potere escludere la colpevolezza, che dovrà poi emergere eventualmente al dibattimento in Corte d’Assise.

Bossetti, com’è noto, continua a protestarsi dal carcere innocente e sono state respinte tutte le sue richieste di remissione in libertà o assegnazione ai domiciliari.