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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

Matrix,Luca Palese

“Informazione tossica”, “prove fesserie”, “carta marcia”: così Paolo Liguori a Matrix, su Canale 5, ha attaccato i media che da quasi quattro mesi, dal momento del suo arresto, continuano a esercitare un linciaggio sull’imputato Massimo Giuseppe Bossetti, accusato di avere ucciso Yara Gambirasio: colpevole a tutti i costi, condannato senza che ci sia stato ancora un processo. Nell’inevitabile alterco con la collega Fiorenza Sarzanini del “Corriere della Sera”, il giornalista ha dato l’affondo: “Dovete finirla di ingerire bocconi avvelenati che vi danno gli inquirenti, di raccogliere carta marcia. Il cronista deve verificare le fonti e assumersi una responsabilità”.

Secondo Paolo Liguori, ci sono inquirenti che “lavorano adesso per coprire gli errori che hanno commesso nelle indagini”.

Il dibattito è stato preceduto da una intervista efficace di Luca Palese, conduttore di Matrix, a Marita Comi, moglie di Bossetti.  Palese, senza sconti, ha rivolto domande sui punti, uno per uno, che secondo l’accusa formano la serie di “indizi” a carico del muratore, spacciati per “prove” ma risultati chiaramente fantastiche congetture su comportamenti di vita normale: come il fatto che Bossetti passava spesso dalle parti della palestra davanti alla quale sparì Yara, che l'uomo si sottoponeva a qualche lampada solare in un vicino centro estetico, che possedeva due o tre telefonini, che aveva comprato un metro cubo di sabbia, che la moglie avesse due amanti e via dicendo.

Da Matrix è emerso praticamente che il linciaggio mediatico ai familiari di Bossetti, messo in luce su ildelitto.it da Gaetano Alemanni, sta risultando artificioso e strumentale: carta straccia accanto all’unico elemento davvero indiziario, che riguarda il dna trovato sugli abiti di Yara dopo il rinvenimento del cadavere, che apparterrebbe all’imputato. Sembra un’appendice alla trama denunciata nel mio libro “Yara, orrori e depistaggi”.

Salvo Bella