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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

Elena Ceste, la mamma di quattro bambini sparita il 24 gennaio a Costigliole d'Asti, era probabilmente già morta quando il suo corpo è stato abbandonato sotto i cespugli  in un canale di scolo del fiume Tanaro, dov’è stato scoperto giorno 18 da alcuni operai che ripulivano la zona. L’identificazione della donna è avvenuta attraverso l’esame del dna sui resti del corpo, che era ormai decomposto. Diventa ora più difficile, per una serie di motivi, la posizione del marito Michele Buoninconti: sebbene non sia indagato, infatti, non ha mai convinto il racconto che ha fatto della misteriosa sparizione, con modalità del tutto inverosimili.

Il marito, vigile del fuoco ad Alba, ha sempre sostenuto l’ipotesi di un allontanamento volontario o di un sequestro della donna, a opera di alcuno che Elena temeva e comunque da parte di uno spasimante. La notte prima della sparizione, la donna avrebbe avuto una crisi. In mattinata Michele accompagnò i figli a scuola e al rientro in casa non trovò più la moglie, ma solo i suoi occhiali da vista e gli abiti sparsi stranamente nel cortile antistante il cancello. Ma questo è il racconto del vigile del fuoco, che non consentito adeguate verifiche.

Senza troppo arzigogolare, è irreale che Elena si fosse svestita e avesse percorso nuda chissà quale distanza, ora chiarita dal ritrovamento del cadavere (di uno-due chilometri), senza che alcuno la vedesse.  Verosimile è invece che era stata uccisa in casa, forse strangolata, e l’assassino, prima di chiuderla nel bagagliaio di un’auto e trasportarla altrove, l’aveva spogliata per renderne poi più problematico il riconoscimento nel caso in cui in futuro il suo corpo fosse stato ritrovato: il modo più efficace, secondo l’assassino, era di sbarazzarsi del cadavere nell’acqua, che com’è noto decompone appunto i corpi ma non avrebbe potuto distruggere gli abiti.

L’ipotesi del suicidio sembra da escludere anche perché una persona viva non avrebbe potuto annegare nella modesta quantità di acqua presente nel canale. Ma chi ha ucciso Elena Ceste e perché? Ora le indagini ripercorrono a ritroso i minuti di quella tragica mattinata del 24 gennaio a Costigliole d’Asti, tenuto conto che la medicina legale non potrebbe dire ormai molto attraverso gli scarni resti del corpo, ridotti praticamente allo scheletro. Tutti gli spostamenti di Michele Buoninconti erano stati già ricostruiti, ma ci sono adesso elementi in più per verificarli con puntualità.