Memoria e impegno contro la violenza: l’evento di Alessandria
Alessandria si è fermata a ricordare e riflettere sulla dolorosa questione della violenza contro le donne. In un momento di intensa commozione e partecipazione, la città ha ospitato un evento di significativa rilevanza, testimoniato dalla lettura di una poesia che fa appello al cuore e alla coscienza di tutti.
Omaggio a Sara Campanella e Ilaria Sula
La giornata odierna ha visto alternarsi momenti di profondo cordoglio con la celebrazione dei funerali di Sara Campanella, la giovane studentessa palermitana di tecniche di laboratorio biomedico brutalmente uccisa a Messina il 31 marzo dal suo collega di facoltà, Stefano Argentino. Sempre oggi, è stato dato l’ultimo saluto a Ilaria Sula, studentessa di Statistica, assassinata a Roma il 26 marzo dall’ex compagno Mark Antony Samson.
L’iniziativa di oggi ad Alessandria è stata promossa da un gruppo di studentesse universitarie della facoltà di Medicina del Politecnico di Torino. Durante l’evento sono stati esposti 11 fogli rossi recanti i nomi delle vittime di questo inizio 2025, un’installazione dolorosa ma necessaria per non dimenticare e sensibilizzare sull’urgenza di contrastare la violenza di genere.
La poesia e la partecipazione universitaria
La mobilitazione non si è limitata a una mera commemorazione. Ha incluso anche momenti di azione attiva, come spiegato da Martina, una delle studentesse coinvolte: “Abbiamo deciso di fare rumore in Università, agitando chiavi e quant’altro, perché oltre scuola è anche luogo d’educazione all’affetto e all’amore”. Un’iniziativa che ha visto la partecipazione attiva di uomini e donne, segno di una consapevolezza e di un impegno trasversali.
Il presidio ha visto anche la partecipazione di NonUnaDiMeno, movimento che si batte contro il patriarcato e la violenza di genere. “Siamo felici che anche ad Alessandria si sia levata una voce all’interno dell’università in difesa di tutte le donne che non hanno più voce”, hanno commentato dal collettivo.
In queste manifestazioni di dolore e protesta, il ricordo di coloro che hanno perduto la vita diventa uno stimolo per continuare a lottare, affinché la cultura dell’amore e del rispetto possa prevalere su quella della violenza e dell’oppressione.

Mi chiamo Giovanni Esposito e sono reporter da oltre dodici anni per il giornale Il Delitto. Nel corso della mia carriera ho avuto l’opportunità di coprire numerosi eventi e inchieste, spaziando dalla politica all’economia, fino al mondo dello sport. La mia passione per il giornalismo nasce dalla voglia di raccontare i fatti con onestà e precisione, portando alla luce storie che meritano di essere ascoltate. Ogni giorno cerco di dare voce a chi non ce l’ha e di offrire ai lettori un’informazione chiara, approfondita e imparziale.
