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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

Mandato via da Roma, in quattro e quattr’otto e senza complimenti, il sindaco Ignazio Marino, può riaffiorare la speranza di una riscossa per la Capitale? Il Pd ha cercato inutilmente di dare a intendere che il primo cittadino fosse la causa di tutti i mali e che sostituirlo con un rispettabilissimo prefetto possa essere il toccasana; ma continua a non muovere un dito per sbattere fuori i delinquenti che si annidano indisturbati nei partiti, dal parlamento alle amministrazioni locali.

Si gridava allo scandalo quando molti anni fa Umberto Bossi definiva Roma ladrona: lo faceva con la sfacciata sicumera che fosse tutto limpido invece in Lombardia, dove pure si rubava senza ritegno e le associazioni mafiose estendevano i gangli nelle pubbliche amministrazioni; eppure Bossi nel dire Roma non sbagliava a puntare il dito su un bubbone colossale di malaffare che tutti si sono ostinati a negare come tutti hanno negato per decenni che la mafia a Milano esisteva. Nascondere il male è un principio del malaffare, negarne l’esistenza è una prassi che fa comodo a chi sta al potere, per non allarmare l’opinione pubblica e mantenerne o conquistarne il consenso.

“L’atteggiamento del Pd, del primo partito d’Italia e del governo verso Roma mi terrorizza. Hanno lasciato che la nave madre andasse allo sbando girandosi dall’altra parte” ha detto a “Il fatto quotidiano” l’attore Claudio Amendola. Non è stato un solo partito a chiudere gli occhi, ma il caso Marino è scandaloso soprattutto perché il sindaco di Roma era stato scelto proprio dal Pd, che gli aveva dato assessori e poi anche una sorta di benedizione dopo il colpo di “mafia Capitale”. Questa vicenda giudiziaria e politica ha messo a nudo il fango nel Pd e in altri partiti, ai quali non poteva sfuggire che da quel momento avrebbero avuto vita difficile i malfattori abituati a guazzare allegramente fra appalti e tangenti, un mondo di potere che Ignazio Marino aveva osato in qualche modo sfidare, incurante delle conseguenze alle quali poi sarebbe andato, ed è andato, incontro. Ancora più scandaloso è stato, perciò, il siluramento di Marino da parte del Pd.

Ai problemi della corruzione è direttamente legato lo sfascio della Capitale, che ha superato qualsiasi livello di sopportabilità, e la speranza di un riscatto può venire solamente dalle scelte coraggiose che i romani faranno alle prossime elezioni.