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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

carabinieri

L’attentato compiuto la notte scorsa a Bologna contro una caserma dei carabinieri, facendo esplodere due taniche di benzina, è un gesto di grave vigliaccheria. Preoccupa la riapparizione di metodi di lotta che sembravano appartenere ormai a un lontano passato stragista, segno che le attività di prevenzione vantate dal ministro degli Interni non sono sufficienti per scandagliare a fondo in ambienti estremisti che notoriamente stanno in agguato pronti a sentirsi ringalluzziti.

L’attentato ha sventrato la caserma e fortuna ha voluto che gli effetti devastanti dell’esplosione non hanno causato morti né feriti.

Le prime indagini rivelerebbero una matrice cosiddetta “anarchica”, ma saranno le prossime ore a far capire meglio che tipo di mano può aver compiuto un gesto simile, che in ogni caso appare sintomatico messaggio di folli che cominciano a compiere prove ed esercizi di lotta contro le istituzioni, ai quali potrebbero seguire azioni più terrificanti.

Il grave fatto di Bologna non dev’essere dunque sottovalutato e vanno disposte con urgenza le misure più efficaci di controllo in tutti gli ambienti, di destra o di sinistra, che fra i loro princìpi e obiettivi mantengono quello di diffondere terrore fra i cittadini.