Questo sito utilizza cookies tecnici propri e cookies di profilazione di terze parti. Continuando la navigazione accetti.    MAGGIORI INFORMAZIONI

 

Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

TRUFFA CASEUna curiosa “gita” dalla Procura della repubblica di Milano a quella di Roma e ritorno ha azzerato il primo procedimento penale avviato nel 2021 per la maxitruffa delle case da Reef, la società che incassava cospicui anticipi promettendo in vendita immobili di altri con pagamento del saldo in trent’anni senza interessi.

Le indagini erano scaturite da una querela da me presentata il 3 novembre, quale proprietario di una villa che la Reef intendeva acquistare a Legnano a quattrocentomila euro; ma, pur non avendo pagato nemmeno la caparra, offriva in vendita al prezzo, che definiva “choc” e di occasione, di soli duecentonovantottomila. Altri procedimenti sono stati poi avviati nel 2022 in varie città da acquirenti o venditori raggirati.

La vicenda è finita più volte sui giornali e nel programma televisivo “Striscia la notizia”. Sventata già un anno e mezzo fa la maxitruffa, mentre fioccavano le querele e diversi magistrati indagavano in varie città, tuttavia, la Reef ha potuto continuare a raggirare senza che alcuno la fermasse, pur essendoci la possibilità di intervenire nella flagranza di reati. Le cronache offrono ripetutamente notizie di arresti eseguiti immediatamente da carabinieri e polizia anche per truffette di soli dieci euro; ma in questo caso delle promesse vendite fasulle di appartamenti e ville passano tempi biblici.

Palleggiamento curioso fra magistrati di due Procure

La prima querela, per la vicenda di Legnano, già nel 2021 ha portato all’iscrizione di alcune persone nel registro degli indagati da parte del sostituto procuratore Maura Ripamonti. Allo scadere dei sei mesi allora previsti per la conclusione delle indagini preliminari, dopo avere svolto vari accertamenti attraverso la guardia di finanza, il 24 giugno 2022 il magistrato ha trasferito il procedimento alla Procura di Roma “per competenza”. Ma non è finita qui, anzi è avvenuta una sorta di palleggiamento curioso. Nella Capitale il procedimento è stato assegnato al pm Vincenzo Barba, che il 5 agosto l’ha quindi restituito “per competenza” a Milano: incredibile!

Il segreto istruttorio non consente di conoscere i motivi di questa sorprendente gita di andata e ritorno fra Milano e Roma.

Senza fine i termini delle indagini preliminari

Nel capoluogo lombardo il procedimento è tornato al pm Maura Ripamonti ed è stato come azzerato con una nuova iscrizione della notizia di reato, che praticamente fa decorrere dall’estate scorsa, anziché dal 2021, i termini per la conclusione delle indagini, frattanto aumentati da sei a dodici mesi a seguito della riforma Cartabia dell’ottobre 2022.

Il reato di truffa viene trattato giudiziariamente in modo blando e farraginoso, con lungaggini che agevolano i malfattori, consapevoli di poterla fare franca avendo tutto il tempo di fare sparire il maltolto.

I termini delle indagini preliminari per il caso Reef sembrano dunque senza fine, con numerose vittime già stanche di attendere giustizia, che non arriva mai, a differenza delle cartelle esattoriali e di bollette astronomiche con data di scadenza perentoria.

Il mancato esercizio dell’azione penale con la chiusura delle indagini potrebbe indurre il procuratore generale della repubblica di Milano ad avocarle.