Questo sito utilizza cookies tecnici propri e cookies di profilazione di terze parti. Continuando la navigazione accetti.    MAGGIORI INFORMAZIONI

 

Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

Poste Pedara

La distribuzione della posta nei paesi etnei è bloccata da giorni  al Centro Operativo Postale di Pedara, in provincia di Catania, per l’assenza della dirigente; il personale dice “Ha la febbre, ha portato le chiavi e non possiamo entrare”. Restano inevase anche le raccomandate fra le tonnellate di oggetti che giornalmente vengono scaricati lì in un cortile dai furgoni del Centro di meccanizzazione postale di Pantano d’Arci.

L’inspiegabile disastro coinvolge numerosi paesi a monte del capoluogo etneo, perché dal Centro Operativo delle Poste Italiane di Pedara escono al mattino, con gli oggetti di corrispondenza da recapitare a domicilio, i postini di varie località. Il mancato accesso ai locali continua a impedire fra l’altro da giorni l’ulteriore smistamento locale in base alle zone di recapito; e la situazione è andata ad aggravarsi di giorno in giorno senza che alcuno provveda.

Fra i malcapitati destinatari che non ricevono a Pedara la posta c’è l’ispettore di polizia Gaetano Alemanni: attende una raccomandata partita dalla Lombardia il 5 ottobre, pervenuta da diversi giorni a Catania e da lì a Pedara, dove è rimasta ferma. “Ho tentato stamattino – dice l’interessato – di recuperare la raccomandata, per me importante, al Centro Operativo Postale di Pedara, ma senza riuscirci. Mi è stato spiegato, da un addetto che veniva da Catania e scaricava nel cortile la corrispondenza, che il Centro Operativo è fermo, è rimasto chiuso perché la dirigente ha la febbre e ha tenuto con sé le chiavi per poter entrare”.

L’interruzione di pubblico servizio è di una gravità rilevante, da richiedere l’intervento urgente della Procura della Repubblica di Catania.