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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

bossetti gambirasioSostenitori dell’innocenza di Massimo Bossetti si incontrano sabato alle 14 alla stazione di Bergamo per una manifestazione, unica finora nel suo genere in Italia e prima di una serie di iniziative popolari che dovrebbero allungare la scia mediatica sulle vicende giudiziarie legate all’omicidio di Yara Gambirasio.

La conferma, in appello, della condanna all’ergastolo ha fatto ricredere buona parte di quanti credevano che il muratore di Mapello - il quale si protesta innocente - possa essere estraneo al delitto, ma non gli irriducibili. L’iniziativa di Bergamo è della blogger Pam Morrigan, giovane e battagliera, e di Pietro Pagnoncelli, sostenitore di Bossetti sin dal momento dell’arresto e definito da molti giudice o testimone del popolo. Entrambi sono stati in questi ultimi giorni al centro di diatribe, anche aspre, scoppiate in vari gruppi di Facebook apertamente schierati pro o contro, ma anche in altri tendenzialmente neutrali.

Gli organizzatori hanno spiegato: “Ci sembra doveroso dedicargli la marcia dei 100 passi per Bossetti. Non abbiamo paura di indicare gli errori di una magistratura e di una procura claudicanti nelle accuse. Non ci arroghiamo nessuna saccenza, abbiamo solo letto gli atti e questi bastano per far insorgere il ragionevole dubbio che porta all’innocenza di un uomo. Noi vogliamo solo la verità”. L’incontro ha pertanto il precipuo scopo di manifestare da un lato solidarietà all’imputato; di attaccare la magistratura requirente e quella giudicante che si è occupata, in vari momenti e diverse sedi, del processo; e di chiedere la ripetizione degli accertamenti sul dna rilevato negli slip di Yara, che ha incastrato Bossetti. Tali temi dovrebbero essere sviluppati in un discorso, ma non è noto se a tenerlo sarà l’avvocato Claudio Salvagni, principale difensore dell’imputato, il quale in un intervento a Radio Cusano Campus aveva annunciato la sua partecipazione; ma a ventiquattro ore dall’evento non è confermata la sua presenza.

Alcuni innocentisti che si dichiarano vicini al pool difensivo hanno definito la manifestazione sterile e da illusi, altri addirittura nociva per gli interessi di Massimo Bossetti: una presa di posizione sorprendente, anche ingenerosa nei confronti di Pietro Pagnoncelli, al quale va riconosciuto il coraggio di essersi messo in prima fila senza alcun interesse ma solamente spinto dal proprio bisogno di aiutare, a suo modo, un operaio inerme che considera vittima di una ingiustizia. Nei gruppi di Facebook si sono andate manifestando diverse linee, con distinzioni evidenti fra quanti si definiscono bossettiani oppure innocentisti o infine semplicemente garantisti; molti dei quali o hanno preso le distanze dalle scelte difensive o le ritengono viziate da un eccesso di protagonismo televisivo. Queste polemiche non potranno influire tuttavia in alcun modo sulla vicenda giudiziaria, nella quale si attende di conoscere, quando saranno depositate, le motivazione della sentenza d’appello che ha confermato l’ergastolo a Massimo Bossetti.