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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

verbale_di_400_euro

Non partecipava ad assembramenti né voleva divertirsi, ma andava in bici in un pollaio di fiducia a comprare quattro uova fresche per la madre; e questo sacrilegio è costato una multa di quattrocento euro a un cittadino di Legnano, perché si era spostato nel paese limitrofo di Cerro Maggiore, confinante con la sua casa.

Paolo Macchi, segretario del Siulp, il sindacato di polizia, ha protestato nei giorni scorsi per l’impiego massiccio di forze dell’ordine a controllare per strada il corretto uso delle discutibili mascherine antivirus o di guanti, o a misurare le distanze interpersonali: “Vogliamo dare la caccia ai delinquenti, non ai pensionati”.

Nel circondario di Legnano – dove operano in silenzio cosche di ogni tipo e dilaga lo spaccio della droga - non c’era mai stata per le strade la disponibilità di innumerevoli pattuglie, che come per miracolo sono invece sbucate dal nulla armate di tutto punto ad elevare contravvenzioni.

Proprio qui si registra l’esempio esplicativo del cittadino multato dai carabinieri per essersi recato nel paese vicino ad acquistare beni alimentari di prima necessità da fornitori abituali, non reperibili altrove.

Già il 2 maggio, data del fatto, il governo aveva chiarito con circolare che era possibile uscire dalla località di residenza per fattispecie come quella.

“Mi ero recato - dice il malcapitato - a comprare quattro uova fresche dal coltivatore che ha il pollaio. Ho detto ai carabinieri la verità, cioè che servivano a casa per mia madre e avevo evitato che uscisse perché è molto anziana e ammalata. Al supermercato, peraltro, erano quasi introvabili, ne erano rimasti solo un paio di scatoli agli antibiotici e con data di scadenza imminente. Ho pure mostrato inutilmente la borsa della spesa con i portauova, non avevo chissà che! Ho compiuto insomma un atto doveroso; non credo di meritare un plauso, ma una multa di 400 euro per quattro uova è ingiusta. Ho scritto gentilmente all’Arma dei Carabinieri, auspicando che il verbale venga annullato d’ufficio”.