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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

yaraBella non è proprio l'ultimo arrivato se si parla di indagini giornalistiche: per anni, infatti, ha seguito i più spinosi casi di mafia in Sicilia e in Calabria, subendo le peggiori ripercussioniLa famiglia Gambirasio avrebbe bloccato il libro di Salvo Bella "Yara, orrori e depistaggi", appena pubblicato da Gruppo Edicom, che ha smentito la notizia definendola finalizzata a nascondere la verità sull'uccisione della ragazza.
Altri due libri in preparazione sul giallo di Yara Gambirasio che stavano vedendo la luce nel 2011 non furono in passato pubblicati. La parrocchia di Brembate di Sopra,  il paese in cui viveva Yara, stava preparando un volume con l'aiuto del parroco Don Corinno Scotti, che rinunciò all'iniziativa su espressa richiesta della famiglia. Nello stesso anno l'infermiere Alessandro Castellani di Castiglion Fiorentino in provincia di Arezzo non diede alle stampe un suo libro perché subito dopo l'annuncio fu addirittura sospettato perché conosceva alcuni particolari non noti della vita di Yara.
Il libro di Salvo Bella è l'unico uscito finora sull'uccisione di Yara. La notizia  del suo "blocco" è apparsa sul sito www.intopic.it, nel quale si legge che "la famiglia Gambirasio ha costretto la casa editrice a ritirarlo dal mercato". A Gruppo Edicom non si dichiarano stupiti: "Il giornalista Salvo Bella ha compiuto un'analisi approfondita sul fallimento delle indagini e chiama in causa personaggi di apparati dello Stato che avrebbero commesso dei depistaggi. La particolarità del contenuto ha diffuso atteggiamenti reverenziali e posizioni di autocensura per non dispiacere dei potenti tirati in ballo con nomi e cognomi, cercando in tal modo di mettere tutto a tacere. Nel Bergamasco molte librerie hanno rifiutato il libro, ma la famiglia Gambirasio non c'entra e semmai avrebbe potuto adoperarsi per diffonderlo anziché per bloccarlo: né noi né l'autore del libro abbiamo avuto con loro, direttamente o indirettamente, alcun contatto".