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Gruppo Edicom

 

direttore Salvo Bella         
       
 

Claudio SalvagniNon è solo l’uccisione di Yara Gambirasio a tenere desta l’opinione pubblica sul caso di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’orrendo delitto. Le motivazioni della sentenza di secondo grado puntano il dito anche su aspetti scandalosi di un “mercato” che l’imputato, su suggerimento dell’avvocato, gestiva dal carcere spingendo la moglie a concedere interviste per poter pagare la difesa; e i giudici esprimono enorme disappunto per i processi mediatici in tv con le apparizioni dei difensori.

“Il Delitto” aveva già documentato, prima che iniziasse il processo in Corte d’Assise d’appello, che gli imputati accusati di omicidio che s’erano difesi in tv erano stati quasi tutti condannati, mentre erano stati assolti in via definitiva quelli che s’erano limitati a difendersi nelle sedi giudiziarie. In sostanza l’impressione deducibile è che gli innocenti non hanno bisogno generalmente di sollevare attorno a sé polveroni per cercare solidarietà in parte dell’opinione pubblica.

 

Quei dati statistici, ricavati dagli esiti di numerosi procedimenti celebrati negli ultimi tempi, assumono indirettamente rilievo eclatante dopo l’aspra critica che i giudici d’appello riservano nella motivazione della sentenza ai discutibili processi-spettacolo in tv. Le parole della Corte sono pesanti: “Appare alquanto singolare e paradossale che la difesa e l’imputato, dopo avere specificamente fatto riferimento alla necessità di chiudere i giornali, di spegnere la tv, di abbandonare il web ed aprire i codici e la Costituzione, abbiano dato il loro consenso, unici tra le parti processuali, alla ripresa audio e televisiva del processo di secondo grado”.

La vicenda scandalosa di un giro di soldi rilevato in sentenza (rivelata ieri sera dal gruppo di Facebook "Forconi e pecore") riguarda ancora giornali e mezzi televisivi, con passaggi di denaro del tutto legittimi ma discutibili, con una sorta di deus ex machina che suggeriva come far soldi per poter soddisfare le sue spettanze professionali. L'avv. Claudio Salvagni aveva sempre vantato di difendere Bossetti a titolo del tutto gratuito e per questo motivo si sono scatenate polemiche fra innocentisti e colpevolisti nei gruppi di Facebook. Il tutto sorprende per la disinvoltura, e anche qualche risata, con la quale dietro le quinte si puntava a sfruttare gli esiti investigativi di un evento tragico. Ciò avveniva inoltre nell’erroneo e dilettantesco presupposto che le conversazioni in carcere restassero in camera caritatis, senza essere regolarmente intercettate, come in effetti fu, dall’autorità giudiziaria.

Nella conversazione ambientale del 20.11.2014, ore 10,15 – si legge nelle motivazioni della Corte d’Assise d’appello di Brescia - Massimo sta riferendo alla moglie che il difensore non sa dare giustificazione come il suo Dna sia finito lì e sta spiegando che c’è bisogno di soldi e come possono procurarli; sta anche riferendole che è sua intenzione cambiare uno degli avvocati (Silvia).

  • Massimo “Io scrivo un po’ di tutti. Io scrivo la verità sempre negato tutto. Io scrivo... perché deve essere una sorpresa prima che venga fuori un memoriale, prima che venga fuori in televisione e dicono Eh, adesso è estate, tu non vieni fuori due giorni. Un po’ di soldi, capito? ha detto Salvagni. Poi un’altra cosa, ti spiego. So che tu hai detto a Roberto che non vuoi più far niente, m’ha detto”.
  • Marita “Sì”.
  • Massimo “Mi ha spiegato a me Salvagni. Eh. Eh Massimo, io... tu..... mi fa a me Io sono disposto a tutto. A tutto. Adesso faccio quel che passo qua, a tentare di... io sono un po’ più duro. Sai che io... adesso Marita a me mi vede molto duro e non so se... devo essere duro, se abbiamo bisogno, ma io devo essere duro. La nostra quota che va è sempre sui 25. Capito? 25 mila euro, a Matrix”.
  • Marita “Io gli ho detto quelli che mi arrivano di Matrix appena m’arrivano glieli giro a loro”.
  • Massimo “Nel mio caso così sai quanti è che vorrebbero assumersi il mio caso?”.
  • Marita “Certo”.
  • Massimo “Mi conoscono in tutta Italia, eh. È il caso più pagato, eh, fuori dalla Elena Ceste e poi c’è il mio. Tutti sanno, eh... tutti gli avvocati prenderebbero subito la palla al balzo per prenderlo in mano. Mi scrivono per il pres... Il primo mese onorario, non si preoccupi che lavoro gratis. Eh, il secondo mese devo pagare!”.