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Figlioletti contesi: non c’erano abusi, tornati col padre

Non è stato archiviato a Torino il procedimento sul caso di due bambini (fratellino e sorellina) che avrebbero subito abusi dal padre e dal nonno: l’ha deciso con una approfondita ordinanza il giudice dott. Giacomo Marson, respingendo le richieste del pubblico ministero dott. Fabiola D’Errico. Trova perciò accoglimento l’opposizione formulata dall’avvocato Claudio Salvagni nell’interesse dei due minori ed è un primo respiro di sollievo per la madre Mariangela Deluca (nella foto), che combatte per avere giustizia in una vicenda che ha del grottesco: i figli, infatti, le sono stati curiosamente sottratti e può vederli raramente, per disposizione della magistratura, in una casa famiglia, dove invece viene consentito tuttora al padre, pur raggiunto dalle gravi accuse, di incontrarli più volte ogni settimana.

 

 

La questione, gestita evidentemente in un modo assai anomalo, è la conseguenza di una denuncia presentata dalla donna contro il marito per maltrattamenti, un procedimento che è stato frettolosamente archiviato addirittura senza avere avvertito la donna. C’era da attendersi una tutela la più ampia possibile, per prevenire che la situazione si potesse aggravare; ma invece non si comprende perché s’è proceduto subito ad affidare i due minori a una prima casa famiglia, da dove sono stati fatti poi transitare in altre due.

In tali circostanze, non su denunzia della madre, è emerso che i due figli avevano subito violenza dal padre e dal nonno mentre si trovavano nella loro abitazione, in “regime” di affidamento condiviso fra i genitori, a seguito di una separazione coniugale.

Il giudice dott. Marson ha correttamente ritenuto che i racconti dei bambini, raccolti con le dovute garanzie di legge, per la loro ricchezza di dettagli non possono essere frutto di suggestione, come invece sostenuto dal pm, ma evidente conseguenza di fatti effettivamente vissuti. Per questi motivi ha respinto la richiesta di archiviazione e ordinato al sostituto procuratore, restituendogli gli atti, di svolgere sul punto accurate indagini.